Oltre lo specchio
Per conoscere meglio noi stessi in rapporto ad una parte del mondo esterno che ci coinvolge, occorrono almeno, tre strumenti.
Il primo è lo specchio esterno, quello fisico, che aggiorna del passaggio del tempo sui volti riflessi.
Il secondo è lo specchio interno, di natura introspettiva, quello dell’animo, che ci indica i cambiamenti fisiologici che rendono diverso l’oggi dal domani.
Il terzo è rappresentato dagli occhi dell’intelletto.
La quinta opera “fonde” questi tre strumenti in una sola entità.
Il volto della scultura si proietta verso lo specchio esterno dipinto che, però, non ne riflette l’immagine banale.
Esso mostra una figura che si “sfoglia” de-materializzandosi, mettendo in luce un “dentro” che supera il DNA per giungere ai suoi più piccoli costituenti, le particelle.
La materia è connessa strettamente all’energia, all’interno di una visione ampia come immenso e interconnesso è il collegamento fra il nostro pensiero e l’Universo.
Una catena lega il pensiero dell’uomo con il buio siderale che ci avvolge.
Il pensiero non ha limiti di Spazio, Tempo e velocità.
Peccato, che nonostante la rete della conoscenza gettata nel mare dell’ignoto, non conosciamo ancora noi stessi.
Quest’opera, mettendo in luce l’interna complessità di fondo, intende evidenziare tale aspetto.