Frammenti indeterminati d’infiniti Universi finiti …
Ho cominciato la mia ricerca sull’esistenza attraverso l’arte indicando nell’energia e la materia, i principali attori della nuova regia.
Tramite quest’opera, intendo esprimere la mia visione su una frazione di Esistenza per mezzo di quella “costante”, riportata anche nelle restanti opere, identificata con la parola “chiave” che racchiude il tutto ovvero…Trasformazione.
La prima opera, realizzata su un bozzetto del 2005, illustra alcune frazioni di un numero “indeterminato” di Universi differenti per forma e contenuti, collegati fra loro e “rinati” dalle ceneri energetiche di se stessi.
Se esiste un dopo, è perché è esistito anche un prima.
Non avrebbe senso l’assenza dell’uno o dell’altro.
Il singolo Universo esplode dopo la sua trascorsa rinascita in spazi-tempi privi di quel senso da noi attribuito.
Rinascere non significa essere quello che si era in passato.
L’energia-materia è plasmata da continue fluttuazioni spazio-temporali in grado di cambiare le regole del gioco in funzione dei contesti.
Possiamo essere veramente sicuri che esista qualcosa di assoluto in una realtà che trasforma continuamente se stessa?
Nel diciottesimo secolo, Antoine Laurent De Lavoisier ha asserito che in una reazione chimica, ovvero in natura, “NULLA SI CREA E NULLA SI DISTRUGGE , TUTTO SI TRASFORMA”.
Oggi abbiamo una legge più estensiva relativa al Principio di Conservazione dell’Energia ma il concetto non cambia e noi siamo parte di questo mondo.
I miei Universi, prendono energia dalla tela attraverso la pittura ma in molti punti escono dalla stessa con lo scopo di “materializzarsi” nello spazio verso chi gli osserva, come a volerli coinvolgere.
La pittura-energia è interconnessa con la scultura-materia in un rapporto vicendevole.
Essa si contrae per poi espandersi fuori e dentro la tela.
Nei punti di contatto tra le due differenti realtà si interpongono entità trasparenti, indefinite, attraverso le quali si riflette l’energia e la materia rappresentata.
La pittura presente sul piano orizzontale è stata interpretata come la tavolozza di un pittore che dipinge l’energia dell’Universo.
Nulla di immutabile, ma soltanto dinamiche di finiti frammenti di Universo in movimento, da intendersi come parte di un Tutto che trasforma se stesso.
E anche noi, come gli Universi, siamo parti dinamiche indefinite di un tutto che trasforma continuamente i suoi contorni.